Decidi, liberati dalle zavorre e agisci

Scritto da admin il 29 set., 2009, su GOOD LIFE LAB

 «Se non puoi, allora devi!» (Anthony Robbins)

Ognuno di noi nella propria vita ha qualcosa che vorrebbe migliorare, cambiare o modificare.

Prendiamo ad esempio il desiderio di dimagrire. Perché alcune persone, tutte le volte che si mettono a dieta non riescono nel loro intento? Partono sempre armati delle migliori intenzioni, si impegnano al massimo, eppure dopo qualche tempo, che sia solo qualche giorno o qualche settimana, ricadono nei vecchi schemi comportamentali e si lasciano andare alla propria golosità.

L’errore sta nel metodo. Non possiamo pretendere di cambiare una nostra credenza agendo a livello dei comportamenti, dunque al livello più esterno. E’ piuttosto difficile smettere di mangiare la cioccolata, se non avremo prima modificato la nostra convinzione che i dolci siano una delizia e che mangiarli migliori il nostro stato d’animo.

Robert Dilts, uno dei maggiori esponenti della Programmazione Neuro-Linguistica, sostiene che l’essere umano agisce nella sua vita su cinque livelli, ognuno dei quali riguarda e comprende un determinato ambito della nostra esistenza. Immaginando che questi livelli si trovino su un bersaglio ideale, cinque cerchi concentrici, possiamo partire dall’esterno fino ad arrivare ai nuclei più profondi:

  • Ambiente: l’anello più grande, ovvero quello più lontano dal centro, rappresenta l’ambiente esterno, il luogo nel quale viviamo, agiamo, pensiamo. Se dovessimo identificarlo con una frase, potremmo dire che qui sono contenuti tutti gli aspetti della vita che riguardano il “dove”.
  • Comportamenti: all’anello seguente si trovano i nostri comportamenti, ovvero quello che facciamo, il modo in cui agiamo. Questo secondo livello risponde alla domanda “cosa?”
  • Capacità: proseguendo verso il centro si trovano poi le capacità, cioè tutto quello che sappiamo e possiamo fare; livello che risponde a sua volta alla domanda “come?”

Quelli considerati fino a qui sono i tre cerchi più esterni. Proprio come in un bersaglio, che rappresenta ogni persona nella sua interezza, ci sono un insieme di anelli concentrici; dall’esterno fino al centro, dove si trova il nucleo:

  • Valori/Convinzioni: ciò che per noi è importante e ciò in cui crediamo, dunque la risposta alla domanda “perché?”; sono le leve motivazionali che ci spingono ad agire e che influiscono sulle nostre azioni e comportamenti.
  • Identità: al centro di tutti i vari livelli è posizionata l’identità, quello che siamo o crediamo di essere, la nostra essenza spirituale, il nostro modo di vivere come essere umani; livello che risponde alla domanda “chi?”

Per modificare davvero le nostre abitudini e le nostre convinzioni è necessario partire dai livelli più profondi. I livelli esterni (ambiente, comportamento, capacità) non possono modificare i livelli profondi (convinzioni/valori, identità); possono avere al più solo una leggera influenza.

Dandoci l’etichetta di persone golose e la convinzione che i dolci ci appaghino, non possiamo certo pensare di dimagrire, semplicemente forzandoci a cambiare comportamento. Se invece cominciamo a pensare a noi stessi come ad individui che ci tengono alla salute e alla forma fisica, se iniziamo a credere che troppa cioccolata sia deleteria per il nostro benessere, allora i nostri comportamenti cambieranno automaticamente, senza sforzi né fatica. Anzi diventerà un piacere mangiarci una bella insalata, sapendo che contribuirà a soddisfare i nostri valori, ciò in cui crediamo, e che farà sentire realizzata la nostra identità di persone in forma.

Ogni volta che senti di non riuscire a fare qualcosa, allora quello è il momento esatto in cui devi assolutamente fare quella cosa. E non perché obbligato da qualcuno ma perché, se sposi questa filosofia, diventa un obbligo morale con te stesso, un impegno che hai preso nei tuoi confronti di cogliere ogni occasione per migliorare, per sfruttare ogni opportunità di crescita, senza farti fermare dalle tue paure e dai tuoi stessi limiti. Allora diventa importante farlo, indipendentemente da cosa sia e indipendentemente dal risultato che ottieni.

La principale conseguenza comunque sarà di abituarti poco per volta a non fermarti di fronte agli ostacoli, a non rendere impossibile ciò che è fattibile, a comunicare alla tua mente che non hai paura di cambiare, di sperimentare, di agire.

Perché questo accada, però, dobbiamo liberarci da tutte quelle zavorre che ci tengono agganciati al terreno, impedendoci di volare in alto quanto potremmo. Molte di queste zavorre sono rappresentate dai condizionamenti ricevuti, dalle nostre credenze limitanti, dai messaggi negativi che diamo a noi stessi e che fanno parte dell’esperienza e del vissuto di ognuno di noi.

Senza accorgercene, infatti, alcuni di noi sono ingabbiati all’interno della propria zona di comfort, una prigione che abbiamo costruito con le nostre stesse mani e che purtroppo ci dà sicurezza, rendendo quindi ancora più difficile uscirne.

Al di fuori della nostra zona di comfort c’è tutto ciò che non ci piace; un modo di vestirsi differente dal nostro, un modo di parlare, di pensare che non è il nostro, persone nelle quali non ci identifichiamo e così via. Quando ci si trova all’interno della zona di comfort l’emozione prevalente è quella della sicurezza, ci si sente sicuri perché ci si rapporta con qualcosa che si conosce, che appartiene a noi.

Se riuscissimo gradualmente ad abituarci, ogni volta che sentiamo una resistenza interna, a capirla, accettarla e ad andare avanti comunque ancora di un passo superandola, diventerebbe per noi la norma essere una persona in continua evoluzione, che aumenta costantemente le dimensioni della sua zona di comfort, sviluppando flessibilità ed elasticità mentale.

Ciò che è importante è cominciare a credere in se stessi e nella propria capacità di rivoluzionarsi la vita. Qualsiasi aspetto di noi stessi desideriamo migliorare, possiamo farlo! Ognuno di noi, in quanto essere umano, ha un potenziale straordinario e potremmo fare, ottenere, essere molto più di quanto osiamo minimamente immaginare.

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