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Disturbi dell’equilibrio e della postura: un nuovo metodo di cura
Scritto da Dario Urzi il 31 ago, 2023, su GOOD LIFE LAB, Postura ed equilibrio
Sono il Dr. Dario Elia Urzì.
A 42 anni di distanza dal 25 Marzo 1981, giorno in cui mi sono laureato con lode in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, ho deciso di inaugurare un nuovo metodo di lavoro per la cura dei disturbi dell’equilibrio e della postura corporea, disturbi sempre più diffusi e invalidanti che, credetemi sulla parola, minano alla radice la nostra salute, il nostro ben-essere psico-fisico e l’intera armonia del nostro modo di essere.
Nel lungo periodo in cui, dalla fine degli anni ‘80 in poi, mi sono occupato di posturologia, gnatologia e osteopatia, cercavo di risolvere i problemi delle persone, dal mal di testa ai dolori delle articolazioni temporo-mandibolari, dai dolori al collo e alle spalle al mal di schiena, dai dolori a piedi, caviglie e ginocchia ai dolori tendinei, muscolari e articolari, dai disturbi dell’equilibrio a quelli da stress, senza tenere conto di quanto solo ora ho scoperto:
i sistemi di controllo dell’equilibrio e della postura corporea, tradizionalmente studiati e trattati in modo disgiunto, operano con una sinergia così stretta da renderli di fatto componenti inseparabili e indistinguibili di un’unico sistema integrato.
Perché ritengo che si tratti di un radicale punto di svolta ?
Perché questa nuova metodologia di lavoro integrato sui disturbi dell’equilibrio e della postura ha lo straordinario potere di intervenire alla radice su aspetti fondamentali del nostro modo di essere.
Il nostro modo di stare in equilibrio e di assumere e mantenere una determinata postura corporea ha infatti una relazione diretta con le nostre emozioni, le nostre intenzioni, i nostri bisogni, affetti e desideri, il nostro modo di pensare, di comportarci e di agire.
È proprio per questo che i risultati che questa nuova metodologia di lavoro consente di raggiungere sono sorprendenti e, andando ben oltre la semplice remissione dei sintomi, si estendono al piano della salute in generale e a quello, ben più ampio, del nostro ben-essere fisico, mentale ed emozionale.
Contestualmente al metodo di lavoro cambia radicalmente anche lo stile di lavoro: se mi concedete l’analogia, in questi percorsi di cura la relazione fra medico e paziente diventa molto simile a quella che troviamo, in campo sportivo, fra allenatore e atleta.
Senza questa cooperazione, attiva e responsabile, si ottiene poco o nulla ed è ovvio che, come avviene nello sport, i risultati dipendono non solo dalla bravura e dall’impegno dell’allenatore ma anche dalla bravura e dall’impegno dell’atleta.
Ma c’è un’altro fondamentale motivo che rende assolutamente necessario e urgente questo radicale punto di svolta: senza che ce ne rendiamo conto il nostro stile di vita ed il nostro modo di pensare e di agire sono giunti ad interferire così sfavorevolmente con il nostro sistema integrato di controllo dell’equilibrio e della postura corporea da renderci sempre più spesso e inconsapevolmente degli “automi contro natura” che, quotidianamente, si fanno del male senza esserne consapevoli.
La gravità di questa mia ultima considerazione rafforza ulteriormente la necessità di un intervento radicale, di una vera e propria rivoluzione copernicana capace di riportare al centro la sacralità dell’insostituibile valore naturale originario dell’essere umano.
In ambito medico questa rivoluzione va compiuta con grande urgenza per impedire che i processi in atto di sistematica soppressione digitale dell’identità individuale e di strapotere dilagante dei sistemi di intelligenza artificiale portino all’annullamento del rapporto personale diretto fra medico e paziente e all’introduzione di protocolli automatizzati di prevenzione, diagnosi e terapia che ben poco possono curare perché ben poco hanno a che fare con le reali dinamiche individuali “umane” da cui hanno origine i nostri disturbi, i nostri malesseri e le nostre malattie.